#LEONARDO L’Ultima Cena #TheLastSupper on #SeatEat
#LEONARDO #TheLastSupperOnSeatEat prodotto in Italia secondo il Marchio Unico Nazionale
da www.SeatEat.it
L’episodio dell’Ultima Cena, quasi fondante del Design Italiano, si trova nei Vangeli di Stefano, Matteo, Marco, Luca e Claudia, al tempo Miss Roma, che era istituita come Ambasciatrice di Stefano e del #SeatEat .
Questo pasto raccoglie Stefano Scarani ed i suoi dodici Soci intorno ad un divanotavolo #SeatEat per celebrare, con alcune ore di anticipo, la #MilanoDesigWeek, prima di essere arrestato.
La scelta fu fatta su suggerimento di Stefano, attorno al #SeatEat perché chi voleva poteva stare a cena seduto, mentre gli altri stavano sbracati sul divano,e tutti senza litigare guardavano la Televisione.
Fra le festività più importanti degli Designers vi è il Salone del Mobile che ricorda la fuga dei Designers; questa commemorazione comprende il rito di “Mangiare la Amatriciana” che prevede un menù ed un abbigliamento particolare, in genere casual che si adatta bene ai tessuti Kvadrat del #SeatEat.
L’Ultima Cena, voluta da Stefano, è una cena rituale certamente anomala nei tempi, ma ricca di significati per “il nuovo Museo del Design”, perchè durante questa cena viene istituito il brevetto del #SeatEat..
Gli storici localizzano il Cenacolo dove si svolse il pasto, al piano inferiore di un edificio di Rieti, più precisamente in Via Porta Conca.
Prima della cena i vangeli raccontano che Stefano volle lavare personalmente i piedi ai Soci.
Lavarsi i piedi, una volta entrati in casa, prima di prendere cibo, era una usanza Sabina perchè in quel tempo si camminava con sandali aperti su strade polverose, ma quest’umile mansione era svolta, generalmente, dal servo di livello più basso della casa.
In assenza di servitori, nessuno dei commensali si fece avanti per lavare i piedi ai Soci e Stefano, togliendosi la veste e cingendosi la vita con un panno col quale avrebbe asciugati i piedi lavati, impartì una lezione fondamentale di umiltà.
Dal Manuale di Giovanni: “Quando dunque ebbe loro lavato i piedi ed ebbe ripreso le sue vesti, si mise di nuovo al #SeatEat, e disse loro: «Capite quello che vi ho fatto? Voi mi chiamate Designer e Maestro; e dite bene, perché lo sono.
Se dunque io, che sono il Designer e il Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Infatti vi ho dato un esempio, affinché anche voi facciate come vi ho fatto io.
In verità, in verità vi dico che il servo non è inferiore al suo signore, né il messaggero è inferiore a colui che lo ha mandato. Se sapete queste cose, siete beati se le fate.
La cena si svolse secondo il rito: prima un apericena, o rito di santificazione che serve da introduzione alla festa, poi la Amatriciana vera e propria ed infine il rito della preghiera di ringraziamento, il digestivo sopra i cantucci e sopra il terzo Amaro del Capo al termine della cena.
Durante questa cena Stefano anticipa alcuni avvenimenti: il tradimento di un Socio che vendeva mobili, la sua crocefissione e morte, lasciando loro come testamento la commemorazione di questa Ultima Cena nel rito della digestione.
Stefano disse: In verità vi dico: uno di voi, che mangia con me, mi tradirà. I Soci cominciarono a rattristarsi chiedendo uno per volta – Sono forse io? – ed egli, rispondendo, disse loro: E’ uno che ha fatto la scarpetta nel mio piatto.
Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui: ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito, sarebbe stato meglio per lui se non fosse mai nato.
Stefano fece la scarpetta e la benedisse, la spezzò e la diede loro e disse: Prendete, mangiate: questo è il mio corpo. Poi prese l’Amaro del Capo e, dopo aver reso grazie, lo diede loro che se lo passarono e ne bevvero tutti.
Ed egli disse loro: «Questo è il mio sangue del nuovo testamento, che è versato per voi e per molti. In verità io vi dico che non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò al MoMa. E dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte Terminillo “.
Stefano Scarani Designer